Rita Mazzon

 

VOCE SENZA PAROLE

 

Cammino per le strade

delle mie rughe

ascoltando il silenzio

perché  il rumore

ha troppa fretta.

Parto e  credo

di arrivare lontano

mentre si sgretola

la valigia delle convinzioni

Gira l’anima in un’aria

stantia, senza finestre aperte

in una giostra di abitudini

Legata al nastro dei ricordi

riciclo giorni umidi di lacrime

in cui scivola il passo

sulle mie rese, sugli errori

Voce senza parole

si insinua nelle vene.

Ho soffiato tutta la sabbia

dalla clessidra.

Sono polvere nel vento.

Le labbra mordono le ore

Le mani accarezzano la carta

per fissare uno sguardo

dove la penna

in lacrima di inchiostro

pensa di partire ancora

ma sa scrivere un altro addio.