IL NORDAFRICANO

 

Matteo Gallenca

 

La faccia incartapecorita

Guardava fisso ed il tram strideva

Guardava oltre quel vetro, lontano

Srotolando la sua vita intera

 

Terra terra

Terra di sassi terra

Terra di sogni spenti

Ormai bruciati a Erfoud

 

Un leggero sospiro scompose

Il suo sguardo, disgiunse le mani

Il vetro riflette pensieri nascosti

Che vanno a cercare un altro domani

 

Terra terra

Terra di sassi avari

Terra di orgoglio perso

Un tempo lontano a Erfoud

 

Mille anni di tristezza grama

In quelle mani dure screpolate

Da cieli grigi di solitudine

A vendere storie in fredde giornate

 

Cieli sereni

Cieli di gioia e sogni

Magie di suoni e profumi

Lasciati un giorno a Erfoud

 

Fra quei deserti dove tu vivevi

qualche capra i figli e un cane

E quelle tende dove tu ridevi

Sono ancora là al sole di Erfoud

 

Colori e poi colori

Colori ormai sbiaditi

Nelle montagne ocra e rosse

Nelle vallate secche a Erfoud

 

La testa adagio poi reclina

Ora il domani può aspettare

A Erfoud nella sua terra

Tornerà solo a morire