LA LEOPOLDINA ERA LA NOSTRA CASA – GIULIN E LA GASPAROTTO – RACCONTI DI RESISTENZA

Rita Cavallari

 

 

La storia della Gasparotto avrebbe dovuto scriverla il comandante Giulin, cioè Angelo Spezia; che non lo ha mai fatto, secondo il mio parere, per tre ragioni. La prima e più importante era guardare avanti, al futuro. Crogiolarsi e autoelogiarsi per il passato, anche se valoroso, non rendeva nulla. Il passato serviva solo come base per costruire il domani. Tutte le energie andavano impiegate per provvedere all’immediato e al dopo, non per rimestare nel calderone di ieri. Seconda ragione, per un senso del pudore. Inutile vantarsi di aver fatto “questo e quello”, quando si sono commessi anche degli errori, meglio stare zitti e lasciare agli altri la valutazione, definitiva, dell’operato. Ed infine, l’errore. Giulin non si è mai, ma proprio mai, perdonato la fucilazione del suo amico Carletto e degli altri tre ragazzi e di tutti gli arresti della Leopoldina...

Un racconto appassionato di Resistenza nel Castanese.