Il Cammino di Sant' Agostino
Un pellegrinaggio in Brianza
Come si spiega nella prima edizione
dela Guida, "Si è ideato e s'intende proporre un
nuovo ed efficace strumento di conoscenza turistica sostenibile del territorio brianzolo basato sul pellegrinaggio a piedi, sullo stile
del ben più noto Cammino di Santiago di Compostela". Il nuovo percorso
così identificato, denominato Cammino di Sant'Agostino, ha una lunghezza di 350
km (tutti percorsi in Brianza) per unire lungo un
tragitto stimato di quattordici/quindici giornate venticinque santuari mariani
del territorio. Questo Progetto rappresenta pertanto un cammino ecosostenibile di fede ma anche di svago che – lungo il
tragitto – consente di conoscere e apprezzare pienamente i più significativi punti d'interesse storico e ambientale del
territorio brianzolo (ville di delizia, chiese
romaniche, palazzi, monumenti, musei, parchi, eccetera).
Obiettivo primario e ambizioso di questo progetto di
Cammino è unificare in un unico progetto di valorizzazione i numerosi parchi
regionali e sovracomunali del territorio della
"grande Brianza", proponendosi di
conglobare per la prima volta in un sistema di fruizione
unitario l'ampia area verde immediatamente a nord della città di Milano. In
quest'ottica, il Cammino di Sant'Agostino permette di proporre al visitatore
dell'EXPO 2015 un'unica fruizione di quello che può
essere considerato il vero "Parco Verde" a nord di Milano, la Brianza appunto. Il percorso identificato ha un tracciato
concettualmente circolare, ne è stato già definito il
percorso dettagliato in termini geografici e stradali ed è già stato
predisposto il suo logo rappresentativo, per la marcatura del Cammino lungo le
sue venticinque tappe.
La realizzazione del Progetto - per sua intrinseca natura
- ha carattere interdisciplinare e richiede conoscenze complesse, sia dirette
del territorio brianzolo dal punto di vista
geografico, geologico, orografico, botanico e morfologico, sia antropiche
indirette legate cioè alle variegate culture delle
attività umane succedutesi su di esso nei secoli. L'implementazione della
realizzazione e promozione del Cammino di
Sant'Agostino con positivi risultati richiede dunque esperienze variegate, che
spaziano dall'energetica all'impatto ambientale, dal turismo al marketing
territoriale.
La realizzazione del Progetto
proposto ha come capofila l'Associazione Culturale Brianze
(Associazione che da decenni s'interessa attivamente della tutela e della
valorizzazione del territorio), questa si avvarrà del supporto in partnership
di numerose competenze operative, al fine di trasformare il Progetto in un
effettivo apporto di valore per le comunità brianzole
e non e – nel contempo – arricchendo l'offerta sia ricettiva che di contenuti
dell'evento Milano EXPO 2015. Difatti, pur essendo quest'ultimo evento ancora
apparentemente lontano nel tempo, appare evidente come il progetto del Cammino
di Sant'Agostino debba essere implementato con adeguata celerità, se si vuole
che il volano virtuoso delle conseguenti positive
ricadute di tipo turistico sia innestato sinergicamente sull'EXPO, tenendo
presente che il Progetto si concretizza su una realtà sociale – quella della Brianza – storicamente poco avvezza a considerare il
proprio territorio una risorsa e un'offerta fungibile di tipo turistico.
L'attuale debole vocazione del tessuto
sociale ad accogliere e relazionarsi con soggetti estranei, se non addirittura
stranieri (con problemi anche di utilizzo della lingua inglese), può anche con
il contributo di questo Progetto essere positivamente superata laddove esso si
realizzi con successo e in anticipo rispetto all'EXPO, per trasformare un
limite in un'opportunità ancora non espressa e tutta ancora da scoprire, con
vantaggi di lungo periodo per il territorio brianzolo
e tutta l'area milanese. Motivazioni storico-culturali
e religiose. Perché un Cammino brianzolo speficatamente dedicato
a Sant'Agostino? Perché Agostino abito a lungo in Brianza, precisamente a Cassago Brianza.
Egli fu ospite nelle proprietà di campagna a Cassiciaco dell'amico Verecondo per diversi mesi, fra il
386 e il 387 d. C. in un periodo cruciale della sua vita,
durante la quale maturò definitivamente la propria conversione. Il nono
libro delle Confessioni ci rievoca appassionatamente quei mesi, nel lungo
travaglio che lo decise ad abbandonare l'insegnamento della retorica per
approdare, attraverso il battesimo, alla consacrazione della sua vita a Dio. Cassiciaco è un punto fermo nella vita di
Agostino, che egli stesso non dimenticò mai (Conf.
9.3.6).
Agostino a Cassiciaco, come del
resto, da allora in poi, per tutta la sua vita, incomincia ad approfondire e
ricercare se stesso, manifestando apertamente un grande
desiderio di conoscere la verità, mediante l'uso della ragione. Tempra
autentica di pensatore e di mistico, egli non si accontenta di aderire alla
verità per mezzo della fede, ma vuole analizzare il significato, scoprirne la
bellezza attraverso la penetrazione della mente (C. Acad.
3). A Cassago-Cassiciaco Agostino scrisse i Dialoghi
un insieme di libri ricavati dalle discussioni, che ebbe con gli amici presenti
o solo davanti a Dio (Conf. 9). Queste opere sono il Contra Academicos, il De Beata
Vita, il De Ordine e i Soliloqui, cui va aggiunto
l'epistolario scambiato con l'assente amico Nebridio.
Si tratta di opere famose, che aggiungono un fascino
nuovo e particolare al luogo che storicamente ne ha definito lo scenario. Un
fascino che è ancora più seducente, se consideriamo che l'ambiente non si
riduce a semplice quanto indispensabile contorno dei dialoghi, ma anzi si
propone, negli aspetti quotidiani o occasionali che
introduce, quale stimolo all'indagine e all'analisi di Agostino e discepoli,
correggendone ed esaltandone i contenuti. Agostino spostandosi da Milano nella
campagna brianzola di Cassago
effettua il primo e forse il più famoso di una serie
di viaggi che ancora nell'Ottocento conducevano illustri visitatori, anche
stranieri, a girovagare per le ville di delizia e i panorami da mozzafiato di
luoghi che richiamavano l'ingenuità arcadica. Come Agostino cercava l'otium, così i viaggiatori del passato cercavano pace,
tranquillità, bellezza: sono gli stessi ingredienti che potrà
riscoprire il pellegrino anche oggi percorrendo le vie introducono al cuore
pulsante della Brianza, della sua storia, delle sue tradizioni,
della sua intima spiritualità.