Riflessi

 

Migrò lo spirto al di là del sentiero

e posò sovra l’acque appena mosse;

nel lago vidi il sembiante mio austero,

riflesso, come ombra di me non fosse.

 

Ogni eco tacque; spirò il pensiero.

Pervase il senno un turbine di scosse,

sperso mi trovai innanzi l’atro, nero

miraglio, che l’animo arse percosse.

 

Un leve ostro addolcì il sole altero,

crollò rami con foglie in tinte rosse.

Da follia mi destò il canto mero

d’augelli e l’almo aliar che l’aere smosse.

 

Svanì ne l’onda incolor quel ritratto

che la ragione avea afflitta, assopita;

ove carezzar parmi il cupo tratto

 

feral, ove la face ebbi smarrita.

Da le nari rifluì lo spirto intatto,

l’olente nardo spirai; tornai in vita.